domenica 13 maggio 2012

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MIRIAM MASTROVITO






Miriam Mastrovito (Gioia del Colle, 1973)
Laureata in filosofia. È titolare di un negozio interamente dedicato al fantasy. Da sempre coltiva una forte passione per la scrittura e i mondi fantastici. Ha vinto svariati premi letterari ed è autrice di tre romanzi tra cui “Il mendicante di sogni” (La penna blu edizioni) e Il mistero dei libri perduti (Zero91 edizioni).
Ha collaborato  e tuttora collabora con diversi siti letterari e web magazine. Attualmente gestisce i blog letterari StrepiTesti e Il flauto di Pan.





Tea Reali è una giovane scrittrice. Sogna di pubblicare il suo romanzo  senza scendere  a compromessi con  editori spregiudicati e attenti solo a chiedere l’inevitabile obolo anche agli autori più promettenti.
Un giorno, Tea ottiene un colloquio presso la sede centrale della Wizard Edizioni.
I corridoi di quel vecchio edificio sembrano condurre lungo una casa degli orrori, le statue di pietra scrutano con occhi terrificanti, lo stesso editore ha un aspetto sinistro e modi poco rassicuranti.
Tea è sul punto di scappare, quando una figura indistinguibile sbuca dal nulla e le sottrae il manoscritto.
La ragazza insegue il ladro nei sotterranei della Wizard e perde conoscenza.
Si risveglierà così a Büchenland, un regno parallelo in cui vive una comunità di Troll.
Nessuno di loro sa leggere o scrivere e i libri, rubati dal coraggioso Adelindo, sono stati
scambiati per mattoni.
Ora il varco che collega i due mondi rischia di chiudersi definitivamente proprio a causa di una presenza umana. Solo liberare la regina Wakandha dal nefasto Morten potrebbe rompere tutti gli strani incantesimi di quel regno.

Nel meraviglioso universo di Büchenland, Miriam Mastrovito riconsegna ai libri un’aura magica e necessaria. Tea e Adelindo ci allontanano eroicamente dalla monotonia, avvicinandoci ai nostri sogni dimenticati in un cassetto.  





Buongiorno, ti ringrazio per la tua presenza, comincia parlando di te, come ti descriveresti?
Grazie a te per avermi ospitata. Di solito mi definisco un’aspirante scrittrice ma penso di essere soprattutto una lettrice insaziabile. I libri sono la mia vita. Coltivo da sempre una grandissima passione per tutto ciò che è fantastico. Lavoro a braccetto con fate e folletti (gestisco un negozio interamente dedicato al fantasy), adoro le favole e credo nella magia.

Cosa ti ha spinto a far parte del “mondo degli scrittori” ?
La mia passione per la scrittura è un effetto collaterale del mio grande amore per la lettura. Ho iniziato a scrivere per mettermi alla prova ma anche per dar voce a quei personaggi che da sempre popolano il mio microcosmo immaginario e che diversamente non avrebbero diritto d’asilo in questo mondo.


Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
La verità è che “non mi sento” quando scrivo. È come se mi assentassi per prestare la mia voce, o meglio la mia penna, a dei personaggi che mi chiedono insistentemente di essere raccontati. Avverto una fortissima tensione, sono travolta da un turbine di emozioni contrastanti e quando mi fermo mi sento spossata. È un po’ come se mi risvegliassi da un sogno lucido che mi ha prosciugato tutte le energie lasciandomi però un gran senso di felicità interiore.


Hai qualche esperienza? Se hai già pubblicato qualcosa parlaci del tuo romanzo, hai tutto lo spazio necessario per descriverlo e per dirci dove trovarlo!!  Se non lo hai ancora pubblicato spiegaci cosa significa per te, che emozioni provi e hai provato mentre scrivevi.
Ho pubblicato più di un libro. L’ultimo in ordine cronologico è  “Il mistero dei libri perduti” edito da Zero91.



Il romanzo racconta la storia di Tea Reali, una giovane aspirante scrittrice proprio come me. Un giorno riceve una proposta di pubblicazione dalla Wizard Edizioni. Si reca a un appuntamento con l’editore e lì comincia ad avere il sentore di qualcosa di strano. La sede della casa editrice somiglia a una casa degli orrori e lo stesso editore ha atteggiamenti poco rassicuranti. Tea è in procinto di scappare quando qualcuno le ruba il manoscritto. Inseguendo il ladro cadrà in uno strano sacco per poi risvegliarsi a Büchenland, un regno parallelo abitato da bizzarre creature, in cui nessuno sa più leggere e i libri sono stati scambiati per mattoni.
La popolazione di Büchenland è molto variegata. Vi si incontrano pixie, gnomi, centauri, ninfe, spriggan, ma i veri protagonisti della storia sono i troll. Ho scelto loro perché nutro una particolare simpatia per queste creature (tra le altre cose sono una collezionista di troll norvegesi) ma anche perché nei fantasy, solitamente, sono bistrattati. I troll vengono dipinti come giganti brutti, cattivi e stupidi. La tradizione norvegese, in realtà, li ritrae anche in modo diverso. Io desideravo appunto far conoscere ai lettori quest’altra versione.
Il romanzo ha l’abito di una favola ma è anche un’allegoria del nostro sistema editoriale. Ne “Il mistero dei libri perduti” ho riversato tutto il mio amore per la lettura. Scriverlo è stato molto divertente.
Ho avuto la fortuna di pubblicarlo con un’ottima casa editrice, la Zero91 che oltre a essere seria e onesta (non chiede alcun contributo agli autori per pubblicare e manifesta apertamente il suo dissenso per l’editoria a pagamento) si avvale di un  grosso distributore: Messaggerie.
Il libro è facilmente reperibile in qualsiasi libreria fisica, è acquistabile su tutti i cataloghi online ed è disponibile anche in versione ebook su Amazon.



 Nell’introduzione del mio blog parlo di una strada difficile, scoraggiante ma piena di sogni, passione e forza di volontà, come ti senti ad essere esordiente e qual è la tua “aspirata destinazione”?
Spesso paragono il mondo editoriale a una giungla, è pieno di insidie e tranelli e non è facile riuscire a districarsi al suo interno. Tuttavia non lo considero scoraggiante. Ho sempre accolto le difficoltà come una sfida,  un incentivo a tenere duro e a migliorarmi. Penso che passione, perseveranza e pazienza siano requisiti indispensabili per uno scrittore emergente.
Personalmente non punto a una meta precisa, mi interessa più il cammino da percorrere che la destinazione. Per il momento ambisco a continuare a scrivere e a fare sempre meglio, dove mi condurrà tutto ciò lo scoprirò strada facendo.



Cosa consiglieresti ad una persona che come te ha un sogno importante ma il cammino è lungo e scoraggiante?
“Sogna fino a che il tuo sogno non si avvera” (Dream on, Aerosmith)



Ritieni importante avere un rapporto con persone che hanno in comune con te la stessa passione?
Importantissimo. Penso che il confronto con gli altri sia indispensabile in un percorso di crescita.
Inoltre credo tantissimo nella solidarietà tra autori emergenti. Le piccole case editrici spesso hanno difficoltà a promuovere adeguatamente i loro autori, non per mancanza di volontà ma per mancanza di risorse soprattutto economiche. Il passaparola e la promozione online possono essere di grande aiuto in tal senso. Nel mio piccolo mi sforzo di contribuire alla causa. Da anni mi occupo di recensioni, ho collaborato e tuttora collaboro con diversi blog letterari. Attualmente contribuisco all’amministrazione di due blog: “StrepiTesti” e “Il flauto di Pan”.


Hai dei progetti in corso?
Sto scrivendo un nuovo romanzo. Sono ancora in fase iniziale e ho parecchio da lavorare ma l’idea ha preso forma.
Per il resto continuo a portare avanti i progetti legati ai due blog di cui parlavo prima: 

Strepitesti (http://strepitesti.blogspot.it/) e 
Il flauto di Pan (http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/). 
Quest’ultimo è un progetto nato da poco ma a cui tengo particolarmente perché ho il piacere di condividerlo con una persona per me davvero speciale (mia figlia Sara) e perché rispecchia in pieno le mie più grandi passioni . Il flauto di Pan infatti è un blog interamente dedicato al fantasy e alla saggistica esoterica e neopagana.


Un messaggio a tutti gli scrittori esordienti:
Leggere, leggere, leggere. Non si può essere buoni scrittori senza essere accaniti lettori.
Mai pagare per pubblicare.

Vuoi concludere con una citazione di una tua opera?
«Cosa significa scrivere?»La donna ci pensò a lungo. Era difficile da spiegare.«È un modo per fissare i pensieri o le parole, per far sì che non vadano persi o dimenticati. Vedi questi segni?» indicò le lettere tracciate con il rametto. «Ciascuno rappresenta un suono. Chi sa interpretarli, può sapere cosa voleva dire o cosa stava pensando il suo autore quando li ha scritti.»«Anche dopo tanto tempo? Anche quando quella persona non c’è più?» Adelindo era affascinato.Tea annuì.«È come una magia» azzardò lui.«Sì, è proprio una magia.»(Il mistero dei libri perduti, Miriam Mastrovito, Zero91 Edizioni)



Ti ringrazio per la partecipazione, 
continua così!!!

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