sabato 5 maggio 2012

Claudia di Gennaro


Buongiorno, followers. Ho il piacere di presentarvi Claudia di Gennaro, una giovane scrittrice all'esordio con il suo romanzo "Indaco".



Comincia parlando di te, come ti descriveresti?

Intanto ringrazio te per questo seppur piccolo ma importante spazio per noi scrittori esordienti.
Mi descriverei sicuramente come una ragazza curiosa, riservata, un po' lunatica ma decisamente attenta alle sfumature del “micro” e “macro” mondo che mi circonda. Un'attenzione che mi porta a cogliere aspetti della vita che spesso si rivelano essere ottimi spunti per i miei romanzi.   -Cosa ti ha spinto a far parte del “mondo degli scrittori” ?
Ma in realtà non è stato il mondo degli scrittori ad attrarmi, quanto più il mondo delle parole e delle immagini che esse riescono a evocare in ognuno di noi. La soddisfazione di scrivere e descrivere una storia provocando emozioni nel lettore, questo è quello che mi ha spinto a cominciare a scrivere: la voglia di trasmettere emozioni riordinando su un foglio bianco le caotiche immagini rinchiuse nella mia testa. 

Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
Spessissimo! A volte mi capita di svegliarmi nel cuore della notte per mettere nero su bianco una frase, un'immagine o semplicemente un concetto che improvvisamente mi salta in mente. Ho sempre un'agendina sotto mano durante tutto il giorno poiché non so mai quando un colore o un rumore o un profumo mi evocheranno qualcosa di interessante. È una sensazione difficile da descrivere, in quanto sai che devi cogliere l'attimo altrimenti rischi di perderlo. Credo sia proprio questo il bello della scrittura: sentire la propria immaginazione in continuo fermento e quando poi riporti su carta le tue idee ti da una strana sensazione di svuotamento, come di un travaso che ti liberi l'anima. 

Hai qualche esperienza? Se hai già pubblicato qualcosa parlaci del tuo romanzo, hai tutto lo spazio necessario per descriverlo e per dirci dove trovarlo!!  Se non lo hai ancora pubblicato spiegaci cosa significa per te, che emozioni provi e hai provato mentre scrivevi. 

Ho editato da poco il mio primo romanzo dal titolo “Indaco”, è possibile acquistarlo sia in formato cartaceo che e-book su Lulu e Amazon. 


Si tratta di un romanzo non di genere, che parla della storia di una giovane donna, una scrittrice emergente (appunto) che avrà l'opportunità di cambiare le sorti della sua carriera ed emergere dando anche una svolta alla propria vita sentimentale, in quanto da troppo tempo è succube di una vita matrimoniale che non la soddisfa più. In un piacevole alternarsi di vittorie e delusioni, di soddisfazioni e tensioni la protagonista avrà anche modo di conoscere un nuovo amore, nuove amicizie, una caparbietà che non si aspettava da se stessa e soprattutto l'amore di un cane fedele che l'accompagnerà per tutta la storia fino all'epilogo finale. Fondamentalmente in questo romanzo viene messa in luce la tematica della violenza sulle donne, che spesso prima ancora di diventare violenza fisica nasce proprio come violenza psicologica, che è anche la più latente e crudele se vogliamo in quanto scalfisce lentamente la dignità e l'animo di una donna. Il tutto viene scandito dal cambio delle stagioni, e condito dai suggestivi paesaggi della Puglia e dal fascino indiscreto della Capitale. Lo definirei un romanzo che diventa thriller e poi ritorna romanzo e poi ancora thriller … insomma leggetelo! Mentre lo scrivevo ho riso e pianto assieme alla protagonista, lasciandomi coinvolgere dalle sue sensazioni e dalle sue paure, e spero di trasmettere le stesse emozioni nel lettore.
A voi l'ardua sentenza.



 IL BOOK TRAILER DI INDACO: 
http://www.youtube.com/watch?v=gXxY7N2ey8w      




Nell’introduzione del mio blog parlo di una strada difficile, scoraggiante ma piena di sogni, passione e forza di volontà, come ti senti ad essere esordiente e qual è la tua “aspirata destinazione”?
 Sì, sono tutti aggettivi che condivido pienamente, nel senso che spesso ho provato un forte senso di scoramento pensando che forse era una strada troppo difficile per me che non conoscevo affatto il mondo letterario e dell'editoria. Ma la passione per quest'arte e la forza di volontà poi appianano persino le montagne più irte lasciando solo il piacere della “scalata”. Essere emergente significa rimboccarsi le maniche, lavorare sodo e sputare sangue laddove servisse. Purtroppo il nostro ambito (come tanti altri) è fatto di raccomandazioni, sgomitate e poca meritocrazia, in più le case editrici puntano, chiaramente, più su nomi che attirino le vendite (siano essi assassini, pentiti, escort, politici e via dicendo) che su un buon prodotto di un perfetto sconosciuto. Non vorrei essere polemica e ne fare di tutta l'erba un fascio, ma la realtà dei fatti è questa: gli editori sono dei veri e propri imprenditori perciò mirano al guadagno più che alla qualità e l'esordiente deve fare i conti soprattutto con questo aspetto della realtà, che tutto sommato credo sia il più complicato ma anche il più stimolante. A parte questo credo che, qualunque strada prenderà la mia carriera letteraria, sarò felice di ritenermi esordiente in eterno, proprio perché non mi pongo mete o punti di arrivo. Camminerò finché ci sarà strada da percorrere e lezioni da imparare.
Qualche giorno fa un perfetto sconosciuto, che ha avuto modo di leggere “Indaco”, mi ha scritto dicendomi di essere un appassionato di gialli e thriller ma che nonostante tutto il mio romanzo l'aveva emozionato e per questo lo aveva divorato in poco tempo grazie anche alla scorrevolezza e piacevolezza della storia, alla suspance e alla voglia di conoscere lo svolgimento dei fatti, il classico: <<e poi cosa succede?>> che stimola il lettore e contemporaneamente soddisfa l'autore perché capisce di aver centrato la sua curiosità. Ecco, io credo sia proprio questa la mia “aspirata destinazione”: far emozionare, ridere, piangere e sorprendere il lettore vuol dire che sono riuscita esattamente a trasmettergli ciò che avevo in mente. 

Cosa consiglieresti ad una persona che come te ha un sogno importante ma il cammino è lungo e scoraggiante?
Gli direi che fa parte del gioco! Si cammina, si cade, poi ci si rialza, un po' si corre, e poi si ricade ma tanto ci si rialza sempre. L'importante e non perdere mai di vista la strada, essere caparbi e arrendevoli allo stesso tempo e quanto basta per rendere tutto più interessante. Gli direi che deve prendere tutto come un'avventura da vivere appieno con le sue gioie e le sue sconfitte, di non pensare troppo alla meta ma di pensare a scrivere … poi la meta arriva anche da se se deve arrivare! L'importante è scrivere, scrivere, scrivere e divulgare il più possibile i propri scritti e le proprie opere, perché le soddisfazioni più grandi vengono dai lettori e non dai premi ricevuti o dalle classifiche scalate.  

Ritieni importante avere un rapporto con persone che hanno in comune con te la stessa passione?
 Assolutamente si! Sono cresciuta molto (letterariamente parlando) grazie alle persone con le quali ho condiviso e condivido tutt'ora questo amore per la scrittura. Anche lo stesso scambio di idee ed esperienze mi è servito molto ai fini editoriali e stilistici e anche come forte stimolo a continuare per questa strada. Solo un altro scrittore può capire le tue sensazioni e il senso di frustrazione che a volte ci perseguita per un'opera ai nostri occhi sempre imperfetta o per i continui dinieghi e silenzi delle case editrici.

Hai dei progetti in corso?
Sì, attualmente sto terminando il mio secondo romanzo. Sono solo alla prima stesura, quindi il percorso è ancora un tantino lungo prima di arrivare alla pubblicazione, ma devo dire che la trama si sta letteralmente srotolando da se e l'intensità della storia mi sta prendendo particolarmente. Spero di riuscire a “prendere” anche il  futuro lettore.

Un messaggio a tutti gli scrittori esordienti:
Mi viene in mente una frase che una volta ho letto da qualche parte, e che mi sono appuntata, che dice: “Anche il più terribile fallimento, anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori, è di gran lunga preferibile al non averci provato.” 

Vuoi concludere con una citazione di una tua opera? 
Nel porticciolo di Trani  i pescherecci erano tutti ormeggiati in attesa dell'imbrunire, in attesa della loro prossima nottata di pesca. Il suo cuore si sentiva proprio così: momentaneamente ormeggiato a quel molo, e in quel mare nero e piatto che lo cullava lentamente, in attesa di un nuovo giorno e di una nuova battaglia. Seduta al tavolino di quel bar, con un flebile sound hold jazz di sottofondo che lei amava tanto, Laura non poté che lasciar andare il suo sguardo oltre l'orizzonte, fissando il riflesso della luna sullo specchio d'acqua. Il brusio della gente intorno a lei le creava una sorta di membrana che l'avvolgeva e isolava dal mondo esterno. Stringendosi nel suo cappotto cercava di tenersi dentro il meglio che ancora aveva di se, come ciò che le rimaneva di un vaso di pandora scoperchiato improvvisamente.   Indaco. Claudia Di Gennaro.
 Incontro con l'autore
A cura di Roberta Mura


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