giovedì 4 aprile 2013

Irène Némirovsky - Il ballo

Una lettura semplice e breve, ricca di sentimento e fascino. 
Antoniette vede la sua vita cambiare improvvisamente, a causa di un investimento in Borsa vincente da parte del padre. Vive con la sua famiglia in Francia, circondata dal lusso. L'autrice descrive con maestria l'attaccamento al denaro della madre, il piacere e la vanità incredibilmente accentuata grazie alla sua abile maestria nella narrazione. Antoniette non riceve attenzioni da parte dei genitori. La madre, troppo occupata a pensare al giudizio della gente, arriva a estraniare la figlia e trattarla come un "cane", come l'autrice stessa scrive. Stupefacente è lo sfogo emotivo di Antoniette, un classico pianto di una bambina che sta diventando adolescente, che desidera ardentemente l'amore, la libertà e si sente importante e diversa da tutti. Questa parte del racconto mi ha tenuta col fiato sospeso, mentre rivedevo un po' ciò che ogni neo adolescente ha passato. Lo sfogo emotivo, la rabbia repressa, l'odio e il disgusto, portano Antoniette a compiere un gesto di follia che insegna una dura lezione alla madre. 
Questo racconto, seppur breve, è capace di trasmettere insegnamenti che non si trovano spesso nelle pubblicazioni odierne. L'avidità, la vanità e l'accanimento verso il denaro, sono capaci di oscurare i veri valori della vita: la famiglia e l'amore, in questo caso.



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