lunedì 8 aprile 2013


Buonasera carissimi, 
questa sera vi presento Luca Mastinu, un aspirante scrittore che 
Buongiorno, ti ringrazio per la tua presenza, comincia parlando di te, come ti descriveresti?
Grazie a te per l’occasione. Premetto che non sono solito descrivermi, quindi prima di cadere in banalità preferisco rispondere dicendo che lascio a chi mi sta di fronte questo beneficio.




-Cosa ti ha spinto a far parte del “mondo degli scrittori” ?
Purtroppo ancora non ne faccio parte, ma una delle mie più grandi aspirazioni è proprio questa. Mi definisco, date le circostanze, un “aspirante”, giusto per distinguermi da coloro che in Italia e nel mondo si sono affermati come scrittori. In ogni caso, ciò che mi ha spinto a scrivere è stata una ricerca di qualcosa che, oltre alla musica, completasse il mio tempo libero. Un giorno ho provato, un altro giorno ho rinunciato. Qualche giorno dopo ho ripreso e via discorrendo. Ho scoperto che mi piace farlo.





-Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
Quando scrivo mi sento diverso. Somiglia a un qualcosa come una visione che tu traduci con le parole. È come osservare delle scene e cercare di riprodurle fedelmente. Quando non vedo nulla significa che non c’è nulla da scrivere. Poi d’improvviso “vedo”, perciò non perdo tempo e butto giù alcune cose su un foglio di carta. La vera emozione arriva quando, rileggendo anche solo una prima stesura, noto che posso riscoprire quell’immagine di partenza.





-Hai qualche esperienza? Se hai già pubblicato qualcosa parlaci del tuo romanzo, hai tutto lo spazio necessario per descriverlo e per dirci dove trovarlo!!  Se non lo hai ancora pubblicato spiegaci cosa significa per te, che emozioni provi e hai provato mentre scrivevi.
Sì, nel 2010 ho pubblicato il mio primo libro, “Le tre del mattino” con Photocity Edizioni. Si tratta di una raccolta di racconti, in un numero di cinque. Nacque un po’ per gioco. Il genere che accomuna le cinque storie è il thriller con diverse sfumature splatter, ma mai senza quell’ingrediente drammatico che amo inserire in ogni cosa che scrivo. Si può ordinare passando per il mio blog lucamastinu.wordpress.com .
Posso dire che si tratta di caro omaggio a tutto ciò che da sempre mi accompagna: la musica, il cinema horror, la letteratura horror. Sono chiare le immagini e i tributi a Dario Argento, Lucio Fulci, Stephen King e Dylan Dog, ma non manca la musica come colonna portante. Anzi, è chiaro che quasi ogni racconto è nato da una canzone. Quel che mi emoziona è constatare, quasi con commozione, quanto sia importante la musica (e chiedo scusa se mi ripeto) in quello che faccio. Rileggere quello che scrivo e trovare continui riferimenti ad essa fa un certo effetto.

-Nell’introduzione del mio blog parlo di una strada difficile, scoraggiante ma piena di sogni, passione e forza di volontà, come ti senti ad essere esordiente e qual è la tua “aspirata destinazione”?
Essere esordienti non è sempre un limite, perché quando (e se) arrivano i primi piccoli successi (parlo anche del tuo vicino che legge la tua prima bozza e ti viene a dire di avere apprezzato) riesci a goderti tutto senza che nulla ti sfugga di mano. Quindi direi che è un cursus honorum della letteratura necessario. Certo, quasi tutti poi aspiriamo a diventare famosi, quindi la mia aspirata destinazione è riuscire a far diventare della scrittura un lavoro. Ti dirò di più, auto-tacciandomi di presunzione: vorrei che da quello che scrivo nascessero dei film.


-Cosa consiglieresti ad una persona che come te ha un sogno importante ma il cammino è lungo e scoraggiante?
Consiglio di non ascoltare quanti scoraggiano. Mai. La tua reazione deve essere sempre quella di voler migliorare. Perciò se hai dei buoni motivi devi iniziare, o continuare. Devi finire solo se lo decidi tu.

-Ritieni importante avere un rapporto con persone che hanno in comune con te la stessa passione?
Certo che sì, serve a sentirsi meno soli in questo mondo. Purtroppo anche in questo settore molti percorsi sono logorati dall’invidia. Succede come in ogni fatto umano.
-Hai dei progetti in corso?
Sì, recentemente ho ripreso il personaggio del commissario Caralli (che troverete in due racconti contenuti ne “Le tre del mattino”) per renderlo protagonista di un intero romanzo. Per ora ho solamente pochi capitoli, attendo ogni giorno quella piccola dose di ispirazione che mi consente di proseguire.
In secondo luogo mi sto muovendo per l’autopubblicazione del mio secondo romanzo, “Più forte del mondo”, semifinalista regionale per il concorso letterario RAI “La Giara” nell’edizione 2011-2012. Perché l’autopubblicazione? È un po’ il prezzo da pagare quando ancora si è esordienti.


-Un messaggio a tutti gli scrittori esordienti:
Scrivete per voi stessi, prima di tutto. Non abbiate mai fretta di terminare un’opera. Non fatelo.

-Vuoi concludere con una citazione di una tua opera?
Volentieri.
Da “Più forte del mondo”.
Esiste un suono che sembra provenire dalle sfere celesti. È opinione condivisa da molti. Il fatto curioso è che spesso, oltre all'estasi provocata dalle note di un pianoforte, si avverte anche una sorta di malinconia che spesso si commuta con l’angoscia. Non è facile spiegare se quanto detto sia dovuto al tipo di esecuzione. Nessuno, in ogni caso, si è mai sentito si smentirlo.



Ti ringrazio per la tua presenza e ti auguro buona fortuna.
Grazie a te, e anche a te buona fortuna!
Non arrenderti mai!!
Roberta

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