Buongiorno, followers. Ho il piacere di presentarvi Claudia di Gennaro, una giovane scrittrice all'esordio con il suo romanzo "Indaco".
Comincia parlando di te, come ti descriveresti?
Intanto ringrazio te per questo seppur piccolo ma
importante spazio per noi scrittori esordienti.
Mi descriverei sicuramente come una ragazza curiosa,
riservata, un po' lunatica ma decisamente attenta alle sfumature del “micro” e
“macro” mondo che mi circonda. Un'attenzione che mi porta a cogliere aspetti
della vita che spesso si rivelano essere ottimi spunti per i miei romanzi. -Cosa ti ha spinto a far parte del “mondo degli scrittori” ?
Ma in realtà non è stato il mondo degli scrittori ad
attrarmi, quanto più il mondo delle parole e delle immagini che esse riescono a
evocare in ognuno di noi. La soddisfazione di scrivere e descrivere una storia
provocando emozioni nel lettore, questo è quello che mi ha spinto a cominciare
a scrivere: la voglia di trasmettere emozioni riordinando su un foglio bianco
le caotiche immagini rinchiuse nella mia testa.
Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto
dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
Spessissimo! A volte mi capita di svegliarmi nel cuore
della notte per mettere nero su bianco una frase, un'immagine o semplicemente
un concetto che improvvisamente mi salta in mente. Ho sempre un'agendina sotto
mano durante tutto il giorno poiché non so mai quando un colore o un rumore o
un profumo mi evocheranno qualcosa di interessante. È una sensazione difficile
da descrivere, in quanto sai che devi cogliere l'attimo altrimenti rischi di
perderlo. Credo sia proprio questo il bello della scrittura: sentire la propria
immaginazione in continuo fermento e quando poi riporti su carta le tue idee ti
da una strana sensazione di svuotamento, come di un travaso che ti liberi l'anima.
Hai qualche esperienza? Se hai già pubblicato qualcosa
parlaci del tuo romanzo, hai tutto lo spazio necessario per descriverlo e per
dirci dove trovarlo!! Se non lo hai
ancora pubblicato spiegaci cosa significa per te, che emozioni provi e hai
provato mentre scrivevi.
Ho editato da poco il mio primo romanzo dal titolo
“Indaco”, è possibile acquistarlo sia in formato cartaceo che e-book su Lulu e
Amazon.
Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto
dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
Si tratta di un romanzo non di genere, che parla della storia di una
giovane donna, una scrittrice emergente (appunto) che avrà l'opportunità di
cambiare le sorti della sua carriera ed emergere dando anche una svolta alla
propria vita sentimentale, in quanto da troppo tempo è succube di una vita
matrimoniale che non la soddisfa più. In un piacevole alternarsi di vittorie e
delusioni, di soddisfazioni e tensioni la protagonista avrà anche modo di
conoscere un nuovo amore, nuove amicizie, una caparbietà che non si aspettava
da se stessa e soprattutto l'amore di un cane fedele che l'accompagnerà per
tutta la storia fino all'epilogo finale. Fondamentalmente in questo romanzo
viene messa in luce la tematica della violenza sulle donne, che spesso prima
ancora di diventare violenza fisica nasce proprio come violenza psicologica,
che è anche la più latente e crudele se vogliamo in quanto scalfisce lentamente
la dignità e l'animo di una donna. Il tutto viene scandito dal cambio delle
stagioni, e condito dai suggestivi paesaggi della Puglia e dal fascino
indiscreto della Capitale. Lo definirei un romanzo che diventa thriller e poi
ritorna romanzo e poi ancora thriller … insomma leggetelo! Mentre lo scrivevo
ho riso e pianto assieme alla protagonista, lasciandomi coinvolgere dalle sue
sensazioni e dalle sue paure, e spero di trasmettere le stesse emozioni nel
lettore.
A voi l'ardua sentenza.
http://www.youtube.com/watch?v=gXxY7N2ey8w
Nell’introduzione del mio blog parlo di una strada
difficile, scoraggiante ma piena di sogni, passione e forza di volontà, come ti
senti ad essere esordiente e qual è la tua “aspirata destinazione”?
Sì, sono tutti aggettivi che condivido pienamente, nel
senso che spesso ho provato un forte senso di scoramento pensando che forse era
una strada troppo difficile per me che non conoscevo affatto il mondo
letterario e dell'editoria. Ma la passione per quest'arte e la forza di volontà
poi appianano persino le montagne più irte lasciando solo il piacere della
“scalata”. Essere emergente significa rimboccarsi le maniche, lavorare sodo e
sputare sangue laddove servisse. Purtroppo il nostro ambito (come tanti altri)
è fatto di raccomandazioni, sgomitate e poca meritocrazia, in più le case
editrici puntano, chiaramente, più su nomi che attirino le vendite (siano essi
assassini, pentiti, escort, politici e via dicendo) che su un buon prodotto di
un perfetto sconosciuto. Non vorrei essere polemica e ne fare di tutta l'erba
un fascio, ma la realtà dei fatti è questa: gli editori sono dei veri e propri
imprenditori perciò mirano al guadagno più che alla qualità e l'esordiente deve
fare i conti soprattutto con questo aspetto della realtà, che tutto sommato
credo sia il più complicato ma anche il più stimolante. A parte questo credo
che, qualunque strada prenderà la mia carriera letteraria, sarò felice di
ritenermi esordiente in eterno, proprio perché non mi pongo mete o punti di
arrivo. Camminerò finché ci sarà strada da percorrere e lezioni da imparare.
Qualche giorno fa un perfetto sconosciuto, che ha
avuto modo di leggere “Indaco”, mi ha scritto dicendomi di essere un
appassionato di gialli e thriller ma che nonostante tutto il mio romanzo l'aveva
emozionato e per questo lo aveva divorato in poco tempo grazie anche alla
scorrevolezza e piacevolezza della storia, alla suspance e alla voglia di
conoscere lo svolgimento dei fatti, il classico: <<e poi cosa
succede?>> che stimola il lettore e contemporaneamente soddisfa l'autore
perché capisce di aver centrato la sua curiosità. Ecco, io credo sia proprio
questa la mia “aspirata destinazione”: far emozionare, ridere, piangere e
sorprendere il lettore vuol dire che sono riuscita esattamente a trasmettergli
ciò che avevo in mente.
Cosa consiglieresti ad una persona che come te ha un sogno
importante ma il cammino è lungo e scoraggiante?
Gli direi che fa parte del gioco! Si cammina, si cade,
poi ci si rialza, un po' si corre, e poi si ricade ma tanto ci si rialza
sempre. L'importante e non perdere mai di vista la strada, essere caparbi e
arrendevoli allo stesso tempo e quanto basta per rendere tutto più
interessante. Gli direi che deve prendere tutto come un'avventura da vivere
appieno con le sue gioie e le sue sconfitte, di non pensare troppo alla meta ma
di pensare a scrivere … poi la meta arriva anche da se se deve arrivare!
L'importante è scrivere, scrivere, scrivere e divulgare il più possibile i
propri scritti e le proprie opere, perché le soddisfazioni più grandi vengono
dai lettori e non dai premi ricevuti o dalle classifiche scalate.
Ritieni importante avere un rapporto con persone che hanno
in comune con te la stessa passione?
Assolutamente si! Sono cresciuta molto
(letterariamente parlando) grazie alle persone con le quali ho condiviso e
condivido tutt'ora questo amore per la scrittura. Anche lo stesso scambio di
idee ed esperienze mi è servito molto ai fini editoriali e stilistici e anche
come forte stimolo a continuare per questa strada. Solo un altro scrittore può
capire le tue sensazioni e il senso di frustrazione che a volte ci perseguita
per un'opera ai nostri occhi sempre imperfetta o per i continui dinieghi e
silenzi delle case editrici.
Hai dei progetti in corso?
Sì, attualmente sto terminando il mio secondo romanzo.
Sono solo alla prima stesura, quindi il percorso è ancora un tantino lungo
prima di arrivare alla pubblicazione, ma devo dire che la trama si sta
letteralmente srotolando da se e l'intensità della storia mi sta prendendo
particolarmente. Spero di riuscire a “prendere” anche il futuro lettore.
Un messaggio a tutti gli scrittori esordienti:
Mi viene in mente una frase che una volta ho letto da
qualche parte, e che mi sono appuntata, che dice: “Anche il più terribile fallimento,
anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori, è di gran lunga
preferibile al non averci provato.”
Vuoi concludere con una citazione di una tua opera?
Nel porticciolo di Trani i pescherecci erano tutti ormeggiati in
attesa dell'imbrunire, in attesa della loro prossima nottata di pesca. Il suo
cuore si sentiva proprio così: momentaneamente ormeggiato a quel molo, e in
quel mare nero e piatto che lo cullava lentamente, in attesa di un nuovo giorno
e di una nuova battaglia. Seduta al tavolino di quel bar, con un flebile sound
hold jazz di sottofondo che lei amava tanto, Laura non poté che lasciar andare
il suo sguardo oltre l'orizzonte, fissando il riflesso della luna sullo
specchio d'acqua. Il brusio della gente intorno a lei le creava una sorta di
membrana che l'avvolgeva e isolava dal mondo esterno. Stringendosi nel suo
cappotto cercava di tenersi dentro il meglio che ancora aveva di se, come ciò
che le rimaneva di un vaso di pandora scoperchiato improvvisamente. Indaco. Claudia Di Gennaro.
Incontro con l'autore
A cura di Roberta Mura
Nell’introduzione del mio blog parlo di una strada difficile, scoraggiante ma piena di sogni, passione e forza di volontà, come ti senti ad essere esordiente e qual è la tua “aspirata destinazione”?
Hai dei progetti in corso?
Nel porticciolo di Trani i pescherecci erano tutti ormeggiati in attesa dell'imbrunire, in attesa della loro prossima nottata di pesca. Il suo cuore si sentiva proprio così: momentaneamente ormeggiato a quel molo, e in quel mare nero e piatto che lo cullava lentamente, in attesa di un nuovo giorno e di una nuova battaglia. Seduta al tavolino di quel bar, con un flebile sound hold jazz di sottofondo che lei amava tanto, Laura non poté che lasciar andare il suo sguardo oltre l'orizzonte, fissando il riflesso della luna sullo specchio d'acqua. Il brusio della gente intorno a lei le creava una sorta di membrana che l'avvolgeva e isolava dal mondo esterno. Stringendosi nel suo cappotto cercava di tenersi dentro il meglio che ancora aveva di se, come ciò che le rimaneva di un vaso di pandora scoperchiato improvvisamente. Indaco. Claudia Di Gennaro.
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