MIRIAM MASTROVITO
Miriam Mastrovito (Gioia del Colle, 1973)
Laureata in filosofia. È titolare di un negozio interamente dedicato al
fantasy. Da sempre coltiva una forte passione per la scrittura e i mondi
fantastici. Ha vinto svariati premi letterari ed è autrice di tre romanzi tra
cui “Il mendicante di sogni” (La penna blu edizioni) e Il mistero dei libri
perduti (Zero91 edizioni).
Ha collaborato e tuttora collabora con diversi siti letterari
e web magazine. Attualmente gestisce i blog letterari StrepiTesti e Il flauto
di Pan.
Tea Reali è una giovane
scrittrice. Sogna
di pubblicare il suo romanzo senza scendere a compromessi con editori spregiudicati e attenti solo a
chiedere l’inevitabile obolo anche agli autori più promettenti.
Un giorno, Tea ottiene un colloquio
presso la sede centrale della Wizard Edizioni.
I corridoi di quel vecchio edificio
sembrano condurre lungo una casa degli orrori, le statue di pietra scrutano con
occhi terrificanti, lo stesso editore ha un aspetto sinistro
e modi poco rassicuranti.
Tea è sul punto di scappare, quando
una
figura indistinguibile sbuca dal nulla e le sottrae il manoscritto.
La ragazza insegue il ladro nei
sotterranei della Wizard e perde conoscenza.
Si risveglierà così a Büchenland, un
regno
parallelo in cui vive una comunità di Troll.
Nessuno di loro sa leggere o scrivere e
i libri, rubati dal coraggioso Adelindo, sono stati
scambiati per mattoni.
Ora il varco che collega i due mondi
rischia di chiudersi definitivamente proprio a causa di una presenza umana.
Solo liberare la regina Wakandha dal nefasto Morten potrebbe rompere tutti gli
strani incantesimi di quel regno.
Nel meraviglioso universo di Büchenland, Miriam Mastrovito
riconsegna ai libri un’aura magica e necessaria. Tea e Adelindo ci allontanano
eroicamente dalla monotonia, avvicinandoci ai nostri sogni dimenticati in un
cassetto.
Buongiorno, ti ringrazio per la tua presenza, comincia
parlando di te, come ti descriveresti?
Grazie a te per avermi ospitata. Di solito mi definisco
un’aspirante scrittrice ma penso di essere soprattutto una lettrice
insaziabile. I libri sono la mia vita. Coltivo da sempre una grandissima
passione per tutto ciò che è fantastico. Lavoro a braccetto con fate e folletti
(gestisco un negozio interamente dedicato al fantasy), adoro le favole e credo
nella magia.
Cosa ti ha spinto a far parte del “mondo degli scrittori” ?
La mia passione per la scrittura è un effetto collaterale
del mio grande amore per la lettura. Ho iniziato a scrivere per mettermi alla
prova ma anche per dar voce a quei personaggi che da sempre popolano il mio
microcosmo immaginario e che diversamente non avrebbero diritto d’asilo in
questo mondo.
Come ti senti quando scrivi? Ti capita di essere travolto
dalle emozione e sentire il bisogno di metterle nero su bianco?
La verità è che “non mi sento” quando scrivo. È come se mi assentassi
per prestare la mia voce, o meglio la mia penna, a dei personaggi che mi
chiedono insistentemente di essere raccontati. Avverto una fortissima tensione,
sono travolta da un turbine di emozioni contrastanti e quando mi fermo mi sento
spossata. È un po’
come se mi risvegliassi da un sogno lucido che mi ha prosciugato tutte le
energie lasciandomi però un gran senso di felicità interiore.
Hai qualche esperienza? Se hai già pubblicato qualcosa
parlaci del tuo romanzo, hai tutto lo spazio necessario per descriverlo e per
dirci dove trovarlo!! Se non lo hai
ancora pubblicato spiegaci cosa significa per te, che emozioni provi e hai
provato mentre scrivevi.
Ho pubblicato più di un libro. L’ultimo in ordine cronologico
è “Il mistero dei libri perduti” edito
da Zero91.
Il romanzo racconta la storia di Tea Reali, una giovane
aspirante scrittrice proprio come me. Un giorno riceve una proposta di
pubblicazione dalla Wizard Edizioni. Si reca a un appuntamento con l’editore e
lì comincia ad avere il sentore di qualcosa di strano. La sede della casa
editrice somiglia a una casa degli orrori e lo stesso editore ha atteggiamenti
poco rassicuranti. Tea è in
procinto di scappare quando qualcuno le ruba il manoscritto. Inseguendo il
ladro cadrà in uno strano sacco per poi risvegliarsi a Büchenland, un regno
parallelo abitato da bizzarre creature, in cui nessuno sa più leggere e i libri
sono stati scambiati per mattoni.
La
popolazione di Büchenland è molto variegata. Vi si incontrano pixie, gnomi,
centauri, ninfe, spriggan, ma i veri protagonisti della storia sono i troll. Ho
scelto loro perché nutro una particolare simpatia per queste creature (tra le
altre cose sono una collezionista di troll norvegesi) ma anche perché nei
fantasy, solitamente, sono bistrattati. I troll vengono dipinti come giganti
brutti, cattivi e stupidi. La tradizione norvegese, in realtà, li ritrae anche
in modo diverso. Io desideravo appunto far conoscere ai lettori quest’altra
versione.
Il
romanzo ha l’abito di una favola ma è anche un’allegoria del nostro sistema
editoriale. Ne “Il mistero dei libri perduti” ho riversato tutto il mio amore
per la lettura. Scriverlo è stato molto divertente.
Ho avuto
la fortuna di pubblicarlo con un’ottima casa editrice, la Zero91 che oltre a
essere seria e onesta (non chiede alcun contributo agli autori per pubblicare e
manifesta apertamente il suo dissenso per l’editoria a pagamento) si avvale di
un grosso distributore: Messaggerie.
Il
libro è facilmente reperibile in qualsiasi libreria fisica, è acquistabile su
tutti i cataloghi online ed è disponibile anche in versione ebook su Amazon.
Spesso paragono il mondo editoriale a una giungla, è pieno
di insidie e tranelli e non è facile riuscire a districarsi al suo interno.
Tuttavia non lo considero scoraggiante. Ho sempre accolto le difficoltà come
una sfida, un incentivo a tenere duro e
a migliorarmi. Penso che passione, perseveranza e pazienza siano requisiti
indispensabili per uno scrittore emergente.
Personalmente non punto a una meta precisa, mi interessa più
il cammino da percorrere che la destinazione. Per il momento ambisco a
continuare a scrivere e a fare sempre meglio, dove mi condurrà tutto ciò lo
scoprirò strada facendo.
Cosa consiglieresti ad una persona che come te ha un sogno
importante ma il cammino è lungo e scoraggiante?
“Sogna fino a che il tuo sogno non si avvera” (Dream on,
Aerosmith)
Ritieni importante avere un rapporto con persone che hanno
in comune con te la stessa passione?
Importantissimo. Penso che il confronto con gli altri sia
indispensabile in un percorso di crescita.
Inoltre credo tantissimo nella solidarietà tra autori
emergenti. Le piccole case editrici spesso hanno difficoltà a promuovere
adeguatamente i loro autori, non per mancanza di volontà ma per mancanza di
risorse soprattutto economiche. Il passaparola e la promozione online possono essere
di grande aiuto in tal senso. Nel mio piccolo mi sforzo di contribuire alla
causa. Da anni mi occupo di recensioni, ho collaborato e tuttora collaboro con
diversi blog letterari. Attualmente contribuisco all’amministrazione di due
blog: “StrepiTesti” e “Il flauto di Pan”.
Hai dei progetti in corso?
Sto scrivendo un nuovo romanzo. Sono ancora in fase iniziale
e ho parecchio da lavorare ma l’idea ha preso forma.
Per il resto continuo a portare avanti i progetti legati ai
due blog di cui parlavo prima:
Strepitesti (http://strepitesti.blogspot.it/) e
Il flauto di Pan (http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/).
Quest’ultimo è un
progetto nato da poco ma a cui tengo particolarmente perché ho il piacere di
condividerlo con una persona per me davvero speciale (mia figlia Sara) e perché
rispecchia in pieno le mie più grandi passioni . Il flauto di Pan infatti è un
blog interamente dedicato al fantasy e alla saggistica esoterica e neopagana.
Un messaggio a tutti gli scrittori esordienti:
Leggere, leggere, leggere. Non si può essere buoni scrittori
senza essere accaniti lettori.
Mai pagare per pubblicare.
Vuoi concludere con una citazione di una tua opera?
«Cosa significa scrivere?»La donna ci pensò a lungo. Era difficile da spiegare.«È un modo per fissare i pensieri o le parole, per far sì che non vadano persi o dimenticati. Vedi questi segni?» indicò le lettere tracciate con il rametto. «Ciascuno rappresenta un suono. Chi sa interpretarli, può sapere cosa voleva dire o cosa stava pensando il suo autore quando li ha scritti.»«Anche dopo tanto tempo? Anche quando quella persona non c’è più?» Adelindo era affascinato.Tea annuì.«È come una magia» azzardò lui.«Sì, è proprio una magia.»(Il mistero dei libri perduti, Miriam Mastrovito, Zero91 Edizioni)
Ti ringrazio per la partecipazione,
continua così!!!
Nessun commento:
Posta un commento