lunedì 4 novembre 2013

Come fiori che cadono dal cielo - Un racconto di Matteo Muscas



 L'autore 

Matteo Muscas, nato a Cagliari in data 01-05-1989, laureto in Lettere presso l’Università di Cagliari. Legge moltissimo da tutta la vita e ama scrivere per il piacere di farlo, senza grandi ambizioni. 

 Il racconto

Autore: Matteo Muscas
Titolo: Come fiori che cadono dal cielo
Genere: Romantico
Per leggere il racconto clicca qui








Come fiori che cadono dal cielo, un titolo a mio parere musicale, armonioso, introduce un racconto che comincia con un pensiero sull'amore. 
"Ti guardalo guarditi viene incontroti attraversati spezzascappa via, lasciandoti in terra con una domanda:Riuscirai ad alzarti e inseguirlo?"
Il racconto esprime diversi punti di vista sull'amore dei personaggi che si incontrano casualmente. Mi è piaciuta l'immagine "del vero amore" di Harry, che ai giorni nostri è quasi una rarità.
Ci si districa tra le diverse opinioni d'amore che, per quanto differenti, si incarnano nello stesso insieme.
"Come quando in spiaggia afferri una manciata di sabbia con la mano, ma non riesci a tenerla tutta nel pugno perché questa scivola via.Più stringi il pugno e più scappa,sssssssssssssssssssssssssssssssAvete presente quel suono?Ecco, Tess era così.Non facevi in tempo a tenerla tra le braccia che scivolava via, sgusciava, come fosse vento che non puoi afferrare".

L'esperienza d'amore passionale di Mr Bloom è struggente. Il fatto di poter amare Tess, ma non poterla avere "completamente", crea una sensazione di sofferente vuoto.



  Conversando con l'autore...   

I personaggi del tuo racconto esprimono la propria opinione riguardo all'amore. Il tuo pensiero è in linea con entrambi, o la tua visione è parte di uno di essi? 
Chissà. Questo racconto nasce per dar modo a chi lo legge di riflettere sulla propria idea di Amore. 
Il significato del racconto dovrebbe essere proprio questo: Amore è tutto ciò che una persona crede che lo sia. Ci sono infiniti modi di Amore, tutti diversi ma riconducibili a un solo termine: Amore, appunto.



Il tuo stile è particolarmente delicato, melodico e attento alla composizione quasi fosse un andamento musicale. Svariati autori necessitano di un accompagnamento musicale durante la scrittura - in genere privo di parole - che in seguito, al di fuori dal mondo della scrittura, richiama ad esso.
Quanto è importante, per te, l'accompagnamento creativo? Cosa ti piace ascoltare?
Ho sempre avuto l’abitudine di scrivere con sottofondo musicale.
In particolare, spesso ascolto artisti quali Ludovico Einaudi, Angelo Badalamenti, Thomas Newman e Hans Zimmer.

Da quanto tempo scrivi? Non necessariamente opere compiute.
Da tutta la vita. Il classico diario personale per incominciare. Poi brevi aforismi, 
che piano piano si sono allungati evolvendosi in racconti brevi. 

Che studi hai fatto e quanto li ritieni fondamentali per la tua crescita culturale? 
Ho frequentato Liceo Scientifico, pur essendo sempre stato attratto dalle materie umanistiche. 
In seguito, ho conseguito la laurea in Lettere presso l’Università di Cagliari.
Ritengo che i miei studi siano stati assolutamente fondamentali per la mia crescita non solo culturale ma anche personale. Perché se da una parte c’è stato lo studio in senso stretto con i libri e gli esami, dall’altra l’ambiente stesso – soprattutto universitario – mi ha dato l’opportunità di conoscere molte persone con le quali scambiare e condividere idee e opinioni. E credo che una certa apertura mentale, una certa conoscenza delle persone – talvolta molto differenti da noi stessi - sia importante per un amante della scrittura.

Ho avuto il piacere di collaborare con te per un evento letterario. Ho apprezzato molto la tua "lettura".
Hai fatto un corso per diventare "lettore" o è frutto dell'esperienza nei vari Reading?
Non ho fatto nessun corso. Sicuramente l’esperienza nei vari reading mi è stata utile, 
ma fondamentalmente ho imparato da solo. Il metodo è semplicissimo: leggere a voce alta il racconto in questione tante tante volte, cercando l’intonazione giusta, scegliendo le pause e così via.

Scriverai un romanzo, un giorno?
Mai dire mai, ma non penso. Scrivere un romanzo lo vedo come qualcosa di “gigantesco”. 
Bisogna padroneggiare la lingua in maniera completa, saper scegliere e dosare le parole ancor di più rispetto a un racconto. Bisogna saper rispettare i tempi. E soprattutto, di base ci vuole una buona storia. Ecco, oggi come oggi non penso di essere in grado di avere tutto ciò. 
Ma ripeto, mai dire mai.


La tua pagina facebook, Scrivere per il piacere di scrivere, ha un nome che in parte rispecchia l'animo degli autori, poiché in fondo si comincia così. Parlaci di cosa è per te la scrittura.
Per me scrivere nasce dall’idea di “prendere a schiaffi il lettore”. Ovvero, far riflettere chi legge, lasciare un segno, far nascere un dubbio. Non mi interessa tanto che piaccia ciò che scrivo, quanto che venga letto con interesse da quel scarso centinaio di persone che mi segue. Non mi interessano i complimenti anche se ovviamente fanno piacere. Vorrei solo lasciare qualcosa. Qualunque essa sia. 


Sei in cerca di una pubblicazione professionale per i tuoi racconti? Progetti in campo editoriale?
C’è un detto che amo particolarmente: Un uomo dovrebbe essere tanto grande da riconoscere quant’è piccolo. E io non penso di avere il talento per poter andare lontano con la mia scrittura.
Mi basta che resti quello che è: un modo per tirare fuori ciò che non vuole restare dentro. Un tentativo di schiaffo per qualcuno che sceglie di dedicare quattro/cinque minuti a un mio racconto. Il resto sono sogni, e i sogni durano poco. La realtà dura di più. La realtà è meglio. 


Ti ringrazio per l'interessante conversazione e il tempo dedicato ai visitatori del blog. Ti auguro buona fortuna per i tuoi progetti, qualunque essi siano. 

Invito tutti i followers e visitatori a conoscere Matteo anche tramite la sua pagina facebook, lì potrete trovare tutti i suoi racconti e leggerli. Non esitate a farlo.


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