sabato 9 novembre 2013

Passione oltre il tempo - Diana Gabaldon, La straniera



Carissimi followers e visitatori, è un piacere presentarvi ogni tanto un nuovo capitolo di questa grandiosa saga storico-sentimentale. Più si va avanti e più ci si appassiona! La Gabaldon mi ha letteralmente stregato e non posso fare a meno che continuare a leggere e ammirare la collezione nella mia libreria. 




 TITOLO: PASSIONE OLTRE ILTEMPO 
 AUTORE: DIANA GABALDON 
 EDITORE: TEA 
 ISBN: 978 88 502 1842 4 
 VOTO: 5 ***** 






TRAMA: 
La giovane e audace Brianna ha lasciato l'America del Ventesimo secolo e, attraversando il cerchio magico di pietre che già sua madre aveva varcato anni prima, si è lanciata in un viaggio nel passato alla ricerca dei suoi genitori: Claire e Jamie. Ha una missione importantissima: aiutarli a schivare un'insidia mortale di cui lei, grazie appunto all'osservatorio privilegiato del futuro, è venuta a sapere. Così, giunta nella Scozia del 1769, li cercherà a Lallybroch dove troverà ad accoglierla la numerosa famiglia di Jamie, e la notizia che lui si trova insieme a sua moglie al di là dell'oceano. Non le resta che imbarcarsi a sua volta, affrontando innumerevoli peripezie prima del tanto agognato incontro con i genitori. E ancora non sa che Roger, l'uomo che lei ama, ha scelto di seguirla nel suo viaggio straordinario, deciso a proteggerla dai pericoli del passato... Avventura ed erotismo, storia e fantasia sullo sfondo dei panorami mozzafiato e della natura incontaminata e selvaggia di un continente ancora vergine: l'America di fine Settecento.

 RECENSIONE: 

Il romanzo è concentrato sulle vicende di Roger e Brianna che attraversano la pericolosa crepa nel cerchio di pietra, consapevoli del rischio, per raggiungere Claire e Jamie. Brianna è spinta dal desiderio di conoscere suo padre e raggiungere sua madre, decisa poi a tornare indietro. Roger, invece, venuto a conoscenza del piano di Brianna, la raggiunge correndo un grave rischio: nessun uomo è mai riuscito ad attraversare la fessura senza restarne folgorato. Durante il primo tentativo sbaglia meta e viene catapultato indietro, vivo grazie alla pietra preziosa che porta indosso. Al secondo tentativo riesce a raggiungere l'epoca in cui si trova Brianna. 
È interessante sentire le riflessioni di Roger sui cambiamenti da allora al suo tempo, mentre passeggia per le vie di Inverness. Brianna, invece, avvantaggiata dai racconti della madre, raggiunge Lallybroch e finalmente sente di avere una famiglia: uno dei motivi che la tengono legata a quel secolo lontano. Nel suo tempo, lei non ha più una famiglia. È molto emozionante la tappa a Lallybroch: l'autrice è così abile da farci vestire i panni di Brianna e commuovere. Si capisce da subito che questo capitolo della saga è incentrato molto sulla famiglia. E lo si recepisce in maniera ancora più solida quando Brianna avrà a che fare con Jamie. Il loro primo incontro è descritto alla perfezione, in una maniera molto attenta ai sentimenti reciproci tra lui e Brianna. Si può sentire quasi un brivido di emozione quando Jamie vuol fare una sorpresa a Claire. 
Per Brianna non è per niente semplice abituarsi ai costumi dell'epoca, svariate saranno le discussioni con Jamie che, allibito e tendente alla furia, non comprende come Brianna possa comportarsi in un certo modo. A tal proposito devo celare qualcosa del romanzo che riguarda appunto Brianna e gli usi e costumi dell'epoca. Quindi, passiamo a Roger che ha avuto un incontro spiacevole con Jamie: dopo la lite con il padre di Brianna, Roger finisce tra le mani di pericolosi indiani che lo trattengono nella loro tribù, inizialmente come schiavo e per deriderlo, in seguito per ottenere un riscatto. 
L'ennesima avventura di Claire e Jamie - insieme al giovane e sventurato Ian - comincia da qui. Si trovano nella tribù dei Mohawk e devono salvare Roger dalle loro grinfie. Naturalmente, succede un caos, malgrado le buone attitudini al contrattare di Jamie e la buona lingua di Ian si trovano nel bel mezzo di una rivolta tra gruppi di Mohawk e ne dovranno pagare le conseguenze.
Come gli altri romanzi che ho recensito della Gabaldon, amo ripetere che il suo stile è coeso, elegante, ben studiato. Questo romanzo è il mio preferito, dopo la Straniera, proprio perché è carico di emozioni e si arriva a vedere ciò che si aspettava da tempo. La Gabaldon non si è tradita neanche stavolta: ha studiato bene e si è rivolta a qualcuno competente per narrare le vicende in nave di Roger (esattamente tutte le attività di un marinaio) e addirittura la vita degli indiani della tribù Mohawk. La sua abilità mi lascia spesso senza parole. Senza alcun dubbio, la Gabaldon è diventata il mio modello.




















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